
Pjotr e Pugacev si incontrano per caso: il protagonista salva la vita al cosacco, e ne segue le mosse, diventando una persona a lui molto vicina, senza però mai garantirgli fedeltà nella sua sommossa. Eppure, nel processo fatto a Pjotr, attraverso il quale verrà mostrata la storia, l’accusa che gli viene rivolta è quella di essere passato al nemico. Come il romanzo, anche il film-tv propone un percorso di formazione di un giovane che, attraverso l’amore , vive due lotte: una è quella personale, contro il padre che non vuole che si leghi alla giovane ragazza per cui ha perso la testa, l’altra è invece quella storica, in cui migliaia di persone si ritrovano contro il potere forte e severo della Zarina e cercano di destiutuirlo.
Il romanzo, però, non è alla sua prima trasposizione: ha ispirato quattro film (il primo, di Mario Camerini, del 1947, il secondo nel 1958, di Alberto Lattuada, e due stranieri) ed uno sceneggiato televisivo, nel 1965, con Amedeo Nazzari nei panni di Pugacev, ruolo che aveva interpretato anche nel film di Camerini).
La versione di oggi propone una storia dai valori sempre attuali, ma con un cast giovane, e quindi punta alla tradizione ed alla modernità di diverse fasce di pubblico, anche se, vista la rete di messa in onda ed l’ambientazione non proprio accattivante per i più giovani, dubitiamo che a seguire la fiction saranno soprattutto le fasce d’età basse.
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